FIESA: INCONTRO/DIBATTITO SUL TEMA: “IL PANE SI SPEZZA … NON SI SPEZZANO I PANIFICATORI”

Domenica 12 marzo 2017 – ore 10.00
SULMONA - Il Pane, secondo la Fiesa Assopanificatori Confesercenti.è uno di quei prodotti essenziali dell'alimentazione e, dunque, al centro di notevoli interessi, sia dal punto di vista nutrizionale e salutistico che economico e mediatico, per il forte valore simbolico. Dunque non sorprende il grande interesse che vi ruota intorno.Esso continua ad essere una presenza fissa sulle tavole degli italiani, nonostante il radicale cambiamento negli stili di vita e nelle abitudini alimentari e la contrazione dei consumi
e la riduzione percentuale dell'incidenza sia sulla spesa alimentare che su quella generale, ancora più marcata.Il consumo del Pane è in costante calo, continua ad essere preferito il pane artigianale che rappresenta l'88% del mercato ma la pezzatura diventa più piccola e scende del 50% nei dieci anni, da 1,5 chili ad un solo chilo.I panifici artigianali chiudono, il pane si compra nei supermercati a prezzi più bassi, e molto di quello che arriva in tavola viene importato ormai dall’Est Europa, dove produrlo costa meno. L’industria del pane in Italia è una giungla, anche di scarsa qualità dei prodotti.In Italia si contano circa 22mila imprese del pane, con una media di 3,5 addetti per attività. Oltre ai panifici, ci sono le aziende medio-grandi che producono pane a livelli industriali; molte sono sull’orlo del fallimento.
A dare il colpo di grazia ai panifici italiani, stando agli studi ed alle ricerche della Fiesa Assopanificatori, è stata la concorrenza dei supermercati, che offrono pane, solitamente precotto e surgelato, a prezzi più bassi. Spesso anche importato, dove costa di meno. Il pane fresco “come una volta” è diventato un lusso per pochi. I panettieri che cercano di sopravvivere, hanno dovuto reinventare la produzione allargando la gamma dei prodotti in vendita, offrendo anche caffè e cappuccini per i clienti e specializzandosi su prodotti di nicchia.

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