ROMA - «Ricorrono i novant'anni dalla morte di Luigi Luzzatti, accademico, politico ed economista italiano, uno dei principali protagonisti dell'Italia liberale. Sin dai suoi esordi diede prova di attenta capacità di analisi nello studio La diffusione del credito e le banche popolari in cui sostenne la centralità del credito cooperativo per la crescita e la prosperità economica del Paese, nel rispetto dei principi di equità e di promozione delle classi popolari, affermando una concezione solidarista dell'economia con l'intervento sussidiario dello Stato.
L'originalità delle riflessioni e delle formule giuridiche descritte, generò una iniziativa di promozione di cooperative di credito e di consumo, che condusse alla creazione, nel 1876, su suo impulso, dell'Associazione Nazionale delle Banche Popolari.
Nei molteplici incarichi di governo che gli vennero affidati, sia come Ministro sia come Presidente del Consiglio, favorì il risanamento della finanza pubblica attraverso una politica di maggiore rigore e promuovendo, al contempo, un circolo virtuoso di sviluppo basato sulla raccolta del risparmio, l'accesso al credito e la moderazione dei profitti delle banche.
Da parlamentare e attento osservatore dei fenomeni collettivi, tratteggiò in modo innovativo una decisa politica sociale: si devono al suo decisivo contributo le leggi sull'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, sull'innalzamento a dodici anni dell'età minima per il lavoro dei fanciulli, sull'istituzione della cassa nazionale di maternità obbligatoria, sulla prima legge organica in materia di case popolari.
Tenace e lungimirante sostenitore di una necessaria pace monetaria tra gli stati usciti dal primo sanguinoso conflitto mondiale, da affidare ad una regolamentazione internazionale, la sua figura ci rimanda a grande passione politica, ai principi di eguaglianza sociale e integrità, ispirati ad un alto spirito patriottico e ideale di italianità».
Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.