Il Pd verso il congresso

I ras frenano le tessere 

Fonte: Marina Cappitti da Metropolis 

Napoli - Verso il Congresso, ma le tessere restano nelle mani dei ras del partito. Convocata per l’11 febbraio l'Assemblea del Pd all'hotel Ramada, lo stesso albergo dove con le note "fritture di pesce" iniziò il declino del Governatore e l'ennesimo scandalo del partito. Anche la location sembra così essere prova delle smanie suicide del Pd, sempre che il partito ormai a pezzi e verso la scissione possa dirsi ancora vivo, soprattutto a Napoli e provincia. Su un binario morto è di certo il tesseramento. «Volutamente» sussurrano nei corridoi democrat. Roma ha ordinato di chiudere il tesseramento entro la fine di febbraio. Ma resta lettera morta - giusto per restar in terna - la nota inviata con tanto di sollecito dal segretario provinciale del Pd, Venanzio Carpentieri (pure lui scaduto: la sua carica è terminata a novembre) a tutti i circoli dei 91 Comuni della provincia per dare il via alle iscrizioni. Al momento non sono costituiti nemmeno gli uffici di adesione, ovvero i luoghi dove le persone possono andare a iscriversi. Nessuna campagna di
pubblicizzazione perché le persone possano sapere dove, come e quando iscriversi al partito. Tutto a favore dei soliti signori delle tessere, Mario Casillo e Lello Topo, che così potranno spartirsi il territorio e garantirsi quel 'pacchetto' per avere voce e spazi politici. Nulla cambia nel Pd locale dove la vicenda delle candidatura a insaputa continua a far discutere. Ieri a intervenire sulla vicenda il democrat Gennaro Migliore.
 
«Si accerti ogni responsabilità senza fare sconti a nessuno - ha detto - perché una forza politica come la nostra ha il dovere di presentarsi agli elettori, anche nelle liste collegate, con chiarezza e trasparenza». Cavalca la tigre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che nei giorni scorsi ha presentato il suo nuovo movimento politico deMa come alternativa al Pd e al M5S. «Vicenda squallida, grave e deprecabile» ha detto affondando il colpo. «Valeria Valente è in difficoltà prima si è detta parte lesa ora accusa il compagno, che è poi la persona che l'ha accompagnata da Romeo (l'imprenditore coinvolto in una inchiesta a Napoli una a Roma per appalti e corruzione) in campagna elettorale». Da parte sua Valente continua a ribadire la sua estraneità ai fatti ne escludendo, non avendo ancora avuto accesso agli atti come richiesto, anche a l'ipotesi di un complotto. «Non essendo in grado di ricostruire come sono andate le cose, non posso escludere assolutamente niente, ne mi piace pensare ai complotti e mi viene difficile ma nelle condizioni in cui sono non escludo niente».

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