Allarme Wwf: a Meta ancora box interrati

Il presidente Claudio D'Esposito: «La distruzione di un agrumeto per la realizzazione di box interrati, non riguarda tematiche legate all'ambiente» 

Fonte: Costanza Martina Vitale da Le Cronache 

Meta - «I lavori edili che di fatto comporteranno la distruzione di un fondo agricolo dì circa 1500 mq. con la presenza di residui alberi di agrumi in ambito urbano, secondo il responsabile dell'UTC di Meta arch. Diego Bavarese, non hanno alcun nesso e/o attinenza con l'ambiente, ragion per cui l'associazione del panda non ha legittimità a visionare i progetti» Cosi il Wwf Terre del Tirreno sull'ennesimo allarme "boxlandia" in penisola sorrentina. «Å' incredibile - commenta Claudio d'Esposito Presidente del WWF Terre del Tirreno - a Meta siamo all'anno zero! Sembra di essere nel gioco dell'oca dove, quando stai per concludere il giro, all'improvviso devi tornare alla partenza. Dopo oltre un decennio di battaglie, diffide, ricorsi, denunce e processi, si è fatto finalmente chiarezza sulla reale applicazione della legge, che è stata troppe volte male interpretata e/o raggirata per consentire quello che è stato dalla nostra associazione definito il business Boxlandia: un giro di affari nell'ordine di diverse centinaia di milioni di euro! Ma proprio quando la distruzione dei nostri giardini sembrava frenata ecco che a Meta si ricomincia a tagliare alberi per costruire ennesimi box interrati.
 
Sono due, per la precisione, i Permessi di
Costruire rilasciati a fine settembre 2016 nel comune di Meta per la realizzazione di autorimesse interrate, rispettivamente di 14 e 33 box auto, all'interno di fondi agricoli confinanti tra loro con accesso su via Corso Italia, un'arteria stradale ad altissima intensità di traffico veicolare trattandosi della principale via di accesso alta penisola sorrentina. «Tale area, inoltre, è posta nelle immediate adiacenze di un'altra mega-autorimessa già realizzata a monte (in difformità dal progetto autorizzato come accertato dalla sentenza di primo grado del procedimento penale che ha visto la condanna degli imputati) e, qualora messa in essere, andrebbe a sconvolgere l'ennesimo tassello del fragile territorio agricolo del comune metese andando a costituire, senza soluzione di continuità. una conurbazione di parcheggi che unirebbe il Corso Italia al Ponte Orazio posto al confine del Vallone Lavinola, oltre ad un grave consumo di suolo». Ma l'intervento urbanistico autorizzato apparirebbe in contrasto con la destinazione d'uso dell'area così come inquadrata nel P.R.G. del Comune di Meta. «L'intervento in esame, infatti, come si deduce dal permesso rilasciato, si andrà a realizzare in zona territoriale "4" del P.U.T. dell'area Sorrentina-Amalfitana, ovvero, di riqualificazione insediativa ed ambientale di 1° grado e, in ambito del P.R.G. vigente, nella zona territoriale "E" nella quale sono consentiti sì parcheggi ma nella misura in cui tali opere devono avere una valenza pubblica; ragion per cui per "parcheggi" sono da intendersi parcheggi a rotazione e non già box auto che, come statuito oramai da diverse sentenze, sono da considerarsi a tutti gli effetti come opere di edilizia privata. «Alla luce di molteplici decisioni del TAR Campania ed, oggi, anche del Consiglio di Stato, il rilascio dei permessi di costruire per la realizzazione di box auto in questione ci appare illegittimo» conclude l'associazione.

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