Al Cubo Teatro lo spettacolo Entusiasmozero, raccontare l'immobilità di una parte della nostra società

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TORINO - Entusiasmozero_Primo Studio. Testo e regia di Fabio Marchisio, con Lorenzo Bartoli, voce femminile Erika La Ragione, musiche Massimiliano Bressan / Massimo Valerio, Luci Davide Rigodanza. Una produzione Fabio Marchisio. Spettacoli 3 e 4 marzo 2017, ore 21, Cubo Teatro, via Pallavicino 35 Torino. Un viaggio in automobile, andata e ritorno. Santo, criminale di provincia, deve incontrare un potente politico per assicurarsi che la festa del patrono si svolga come da accordi. All’appuntamento lo accompagna Peppe, il suo giovane e misterioso autista soprannominato Entusiasmozero.

Il viaggio si consuma tra i consigli di vita del loquace Santo e il silenzio di Peppe, che ascolta pensieroso. 

Un silenzio, il suo, che cela un profondo sentimento di rancore e di vendetta, covato da tempo. 

La criminalità che Santo rappresenta, così invadente e corrosiva, lo depreda giorno dopo giorno del suo unico sogno: la libertà sua e della sua terra. 

Ed e’ per realizzare questo sogno che Peppe, sulla strada del ritorno, compirà finalmente il suo atto catartico, la sua “liberazione”.

Santo è il simbolo di quel male che si nutre degli altri per sopravvivere. 

Si nutre di Peppe e di tutti noi. 

Entusiasmozero è anche la storia di quella parte di società che divora i nostri sogni e, con essi, le nostre anime.

Da sempre.

Il 3 e 4 marzo 2017 alle ore 21.00 al CUBO TEATRO di Torino andrà in scena il primo studio di ENTUSIASMOZERO di Fabio Marchisio con Lorenzo Bartoli.

Fabio Marchisio si diploma alla Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino nel 2003  e lavora in teatro con M.Avogadro, H. Brockhaus, Claudio Longhi, Carmelo Rifici, Luca Ronconi, J.C.Sais, Edoardo Sanguineti. Dal 2010 firma le sue prime regie, confrontandosi con testi classici e contemporanei. Nel 2011 co-produce il film The Repairman.

ENTUSIASMOZERO nasce dalla voglia di raccontare l'immobilità di una parte del nostro Paese e della nostra società.

Una immobilità innaturale e claustrofobica. Tutto si trasforma, ovunque, ma qui no. L'immobilità distrugge la scelta di “vita” del singolo individuo che, per sopravvivere, deve “uccidere” o tenere sopita la sua vera natura che, prima o poi, anche solo per un istante, verrà alla luce.

Un viaggio, quello di Santo e Peppe, che è metafora di un percorso di vita. 

Un criminale, Santo, e un giovane che da questa immobilità, vuole scappare. A modo suo. Con un gesto finale liberatorio. Forse inutile, ma capace di cambiare il corso del suo viaggio.

In scena Lorenzo Bartoli sarà Santo e Peppe. Bartoli si diploma alla Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino nel corso accademico 2000/2003 e lavora in teatro con Gabriele Vacis, Luca Ronconi, Valerio Binasco, Carmelo Rifici, Jurij Ferrini, Beppe Rosso, Mauro Avogadro, Monika Dobrowlaska, Marco Lorenzi, Didier Pitoiset.

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