Va ringraziata l’Europa per il miracolo economico degli Anni Sessanta?



Sull’ultimo numero di gennaio-febbraio del periodico politico-culturale “Intervento”, edito dall’Associazione “Amici del Tricolore” di Milano, a pagina 3, compare un breve riquadro dal titolo “Bandiere Nazionalpopolari a Roma”. L’articolo è firmato da tale Nicola Cospito che nel testo dichiara che : “La Merkel, Hollande, Juncker e gli altri delinquenti che ci tiranneggiano verranno a festeggiare a Roma l’anniversario della nascita della CEE che in seguito darà vita all’Unione Europea. E’ un dovere politico di tutta la nostra comunità umana partecipare alla grandiosa manifestazione del 25 marzo a Roma contro la riunione dei “capi oligarchi” dell’Unione Europea” e contro i vari Trattati che “sono state le pugnalate alle spalle vibrate contro l’Europa dei popoli”.




Non è il caso di perdere tempo a
spiegare al Prof. Nicola Cospito cosa ha significato nel 1957 la nascita della CEE – Comunità Economica Europea – per un’Europa che faticava ancora a curare le ferite della Seconda guerra mondiale e, soprattutto, per un’Italia che aveva le pezze sul culo e che, proprio grazie alla CEE, ha potuto fare il miracolo economico degli anni ‘60. La Merkel, Hollande, Junker e gli altri, che Cospito chiama “delinquenti” e “oligarchi”, sono capi di governo eletti dai rispettivi popoli e Parlamenti e le cui cariche europee sono state confermate dal voto del Parlamento Europeo. Cospito fa un po’ di confusione tra gli “oligarchi” del suo idolo Putin, affaristi miliardari che controllano i settori vitali della Russia al servizio dello stesso Putin e che nessuno ha mai eletto ed i legittimi rappresentanti dell’Unione Europea eletti dai rispettivi popoli.
Del resto quando uno per dare senso ai suoi interventi usa gli insulti vuol dire che è a corto di Idee. Quanto al ritornello dell’Europa dei popoli, anche un qualunque studentello capisce che mettere assieme 20 o 30 Nazioni in un’Europa dei popoli, nella quale ogni Stato mantiene la propria moneta, le proprie leggi fiscali, il proprio sistema bancario, finanziario, industriale, significa creare una “Babele” di contrasti, contenziosi, conflitti, che la farebbero crollare in poche settimane.





Comunque il suo intervento è utile per dare una risposta a coloro che periodicamente si chiedono come mai, in questo pur favorevole periodo di movimentismo della politica, le formazioni della cosiddetta Destra ex missina, più o meno estrema, sociale, radicale, identitaria, sovranista, nelle elezioni non vanno mai al di là (e non andranno mai al di là) dello “zero virgola”. Ebbene il Prof. Nicola Cospito è la rappresentazione vivente della risposta a questa domanda!

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