Sabato e Domenica, 4-5 marzo, si terrà il primo convegno sulla Resistenza Umanitaria.
SULMONA - Se c’è un luogo della memoria che meglio può raccontare la Resistenza Umanitaria è proprio l’Abbazia Celestiniana, ex carcere, dove il 22 dicembre 1943 venne fucilato dai tedeschi il pastore anversano Michele Del Greco per aver ospitato, sfamato e aiutato
SULMONA - Se c’è un luogo della memoria che meglio può raccontare la Resistenza Umanitaria è proprio l’Abbazia Celestiniana, ex carcere, dove il 22 dicembre 1943 venne fucilato dai tedeschi il pastore anversano Michele Del Greco per aver ospitato, sfamato e aiutato
decine e decine di prigionieri alleati in fuga. Un luogo inserito in un contesto ambientale a pochi metri dal Campo 78 di Fonte d’Amore, dell’Eremo di Celestino V e del Santuario precristiano di Ercole Curino,
che conferma l’osservazione dell’ex- prigioniero John Verney: “Non esiste al mondo un territorio che in pochi chilometri di perimetro presenta oltre duemila anni di storia”. Qui, anche fisicamente ci si imbatte nella storia. Qui parlano le pietre con il loro linguaggio eterno ed universale. Michele Del Greco rappresenta una pagina memorabile della storia peligna e abruzzese. Il primo martire d’una Resistenza taciuta o ignorata per anni e che oggi tende ad essere valutata alla stregua di altre forme resistenziali.
che conferma l’osservazione dell’ex- prigioniero John Verney: “Non esiste al mondo un territorio che in pochi chilometri di perimetro presenta oltre duemila anni di storia”. Qui, anche fisicamente ci si imbatte nella storia. Qui parlano le pietre con il loro linguaggio eterno ed universale. Michele Del Greco rappresenta una pagina memorabile della storia peligna e abruzzese. Il primo martire d’una Resistenza taciuta o ignorata per anni e che oggi tende ad essere valutata alla stregua di altre forme resistenziali.