Seicento forestali a lavoro da ieri
IL SINDACALISTA ENZO BONGIOVANNI
PIETRAPERZIA. Sono 33 gli operai forestali che ieri sono scesi a lavorare nel cantiere di Marcato Bianco. Questi appartengono alla fascia dei 151unisti; di cui un caposquadra, 26 lavoratori agricoli e tre motoseghisti. In tutti i tre distretti sono stati chiamati a lavoro 556 lavoratori 151unisti, così come comunica il responsabile della UIL pietrina Enzo Bongiovanni. Questi lavoratori appartengono ai tre distretti che compongono i comparti della provincia di Enna. Del distretto di Enna sono stati avviati 214 operai in undici cantieri di lavori; invece nel distretto di Nicosia sono stati avviati 166 lavoratori in dieci cantieri, mentre nel distretto di Piazza Armerina sono stati avviati 176 lavoratori in cinque cantieri.
repeat scroll 0% 0%; color: red; font-family: "Times New Roman","serif"; line-height: 115%;"> “Come problema resta aperto – dichiara Enzo Bongiovanni – in tutta la provincia il compenso kilometrico e siamo in fase di concertazione regionale. Inoltre ancora c’è la fascia dei 78isti che deve ricevere il compenso del mese di dicembre scorso e siamo in fase di agitazione. A Pietraperzia abbiamo sessantasei 78isti; purtroppo i ritardi nei pagamenti sono fisiologici. In provincia di Enna grazie alla nostra azione sindacale ed alla dirigenza della forestazione tutti gli operai delle fasce hanno portato a termine le giornate previste per diritto consolidato”.
“Infine – conclude Enzo Bongiovanni – siamo sempre in assetto di guerra per la soluzione globale per il problema dei forestali. Noi vogliamo la stabilizzazione in ruolo ed a tempo pieno per questi lavoratori. Siamo in fase elettorale: o questo governo regionale uscente o il nuovo governo “deve” risolvere il problema dei forestali e della forestazione. Bisogna uscire dal provvisorio e dalle incertezze. E’inumano lo stato di precarietà in cui tengono tutte queste famiglie, che a volta devono comprare “la spesa” facendo credito. La dignità della persona è sacra e quindi urge un cammino di civiltà”.
Giuseppe Carà