SULMONA - “Ce l’abbiamo fatta. Che giornata memorabile ! E’ stata una dura pedalata ma quando le mie gambe facevano male, pensavo a papà e cosa aveva passato in una condizione di paura, fame e sofferenza. Abbiamo lasciato Sulmona introno alle 7.00 di mattina e siamo arrivati a Canzano alle 8.45. Abbiamo preso un caffè e girato per il villaggio per circa una mezz’ora. Abbiamo ripreso le bici e siamo arrivati a Campo di Giove intorno a mezzogiorno. Qui siamo rimasti un po’ più a lungo. Abbiamo sorseggiato una birra fresca sotto un caldo sole. Quando ci siamo mossi da Campo di Giove ci siamo emozionati vedendo la linea ferroviaria e l’abbiamo seguito
per tutta la tratta che si inerpicava sulla montagna. Devo confessare che a questo punto le nostre gambe sembravano urlare: basta ! Finalmente ai nostri occhi si è aperta una valle e siamo stati felici di scoprire una lunga strada piatta al di là della montagna travalicata. A questo punto ci siamo fermati per un pranzo al sacco. Siamo stati tormentati da un vento incessante, incubo di ogni ciclista ! Non ricordo l’ora esatta in cui siamo arrivati a Roccaraso , ma ci è sembrato un tempo davvero esagerato. Ci siamo fermati presso un bed & breakfast molto accogliente, scuramente infinitamente più confortevole del luogo in cui mio padre doveva aver trovato riparo durante la sua fuga. Nessuno parlava inglese per cui abbiamo passato una giornata soli tra noi”.
Gabry Di Mattia
per tutta la tratta che si inerpicava sulla montagna. Devo confessare che a questo punto le nostre gambe sembravano urlare: basta ! Finalmente ai nostri occhi si è aperta una valle e siamo stati felici di scoprire una lunga strada piatta al di là della montagna travalicata. A questo punto ci siamo fermati per un pranzo al sacco. Siamo stati tormentati da un vento incessante, incubo di ogni ciclista ! Non ricordo l’ora esatta in cui siamo arrivati a Roccaraso , ma ci è sembrato un tempo davvero esagerato. Ci siamo fermati presso un bed & breakfast molto accogliente, scuramente infinitamente più confortevole del luogo in cui mio padre doveva aver trovato riparo durante la sua fuga. Nessuno parlava inglese per cui abbiamo passato una giornata soli tra noi”.
Gabry Di Mattia