Fonte: Laura Cocozza da Il Corriere del Mezzogiorno
Napoli - Per la prima volta dopo dieci anni, nel 2017 anche in Campania i saldi di stagione cominceranno giovedì prossimo, 5 gennaio, e non come di consueto il 2 gennaio. «La decisione della giunta regionale di adeguare la data di inizio dei saldi al resto d'Italia è stata assurda e sbagliata, tanto più che non era obbligatoria. Danneggia i commercianti del settore e scontenta cittadini e turisti abituati diversamente» protesta Giuseppe Giancristofaro, presidente di Federmoda Napoli, l'associazione affiliata a Confcommercio che raggruppa gli esercenti del settore moda. «In tanti ieri — continua Giancristofaro — all'alzarsi delle saracinesche, sono rimasti sorpresi e delusi di non trovare i ribassi aspettati e per i commercianti è stata dura dover rimandare le vendite, nell'attesa che passino questi tre giorni di agonia». Federmoda ha stimato che ritardare l'inizio dei saldi significherà, per i negozianti di abbigliamento e calzature, settore più legato alla stagionalità e dunque ai saldi, un mancato introito di almeno il 70-80 per cento. «In questi primi giorni dell'anno, possiamo ancora contare sull'afflusso dei turisti, anziché solo sulla clientela abituale — spiega Giancristofaro — e i ribassi servono ad invogliarli ad acquistare capi di abbigliamento e calzature, oltre che souvenir e manufatti.
L'associazione ha più volte inviato richieste scritte al Governatore per scongiurare lo slittamento dei tre giorni ma non ha ricevuto alcuna risposta, ne richiesta di incontro. «La Regione — sottolinea il presidente — non ha ritenuto necessario ascoltare la categoria che avrebbe potuto spiegare motivazioni e regolamenti. Il risultato è che nella nuova ordinanza non è specificata neppure la data di fine dei saldi. In teoria così come è stata formulata, non c'è più l'obbligo per gli esercenti di concludere il periodo dei ribassi entro 60 giorni. Un segnale di incompetenza sulla materia». E la replica della Regione non si è fatta attendere. In un comunicato ufficiale la Regione ha sottolineato che «I saldi invernali, come nelle altre regioni italiane, partiranno in Campania il 5 gennaio prossimo secondo quanto ha stabilito la legge approvata dal Consiglio Regionale nella scorsa estate e che recepisce l'indicazione concordata in sede di Conferenza delle Regioni». «A quasi cinque mesi dall'approvazione della legge, ogni critica appare anacronistica e fuori luogo — si aggiunge — tanto più che la decisione — come nel resto d'Italia eccetto le autonome decisioni di Sicilia e Basilicata — recepisce le istanze degli addetti che avrebbero dovuto lavorare anche domenica primo gennaio per allestire vetrine e negozi. Inoltre, le attività commerciali potranno usufruire della crescita degli acquisti legata all'Epifania, che si rivolge agli esercizi di vicinato. I saldi in Campania, come stabilito da un decreto regionale, dureranno sessanta giorni». Al di là delle polemiche, i saldi rappresentano una grande opportunità per dare ossigeno alle aziende del commercio, considerato che, secondo uno studio di Confesercentì in Campania, si stima che gli acquisti «a prezzo ridotto» si aggireranno intorno ai 250 milioni di euro. L'occasione è importante soprattutto per i negozi di vicinato, quelli che più degli altri hanno risentito della crisi. Ed infatti l'invito del presidente di Confesercenti Napoli e Campania, Vincenzo Schiavo, è proprio di spendere nelle attività commerciali sotto casa.
Napoli - Per la prima volta dopo dieci anni, nel 2017 anche in Campania i saldi di stagione cominceranno giovedì prossimo, 5 gennaio, e non come di consueto il 2 gennaio. «La decisione della giunta regionale di adeguare la data di inizio dei saldi al resto d'Italia è stata assurda e sbagliata, tanto più che non era obbligatoria. Danneggia i commercianti del settore e scontenta cittadini e turisti abituati diversamente» protesta Giuseppe Giancristofaro, presidente di Federmoda Napoli, l'associazione affiliata a Confcommercio che raggruppa gli esercenti del settore moda. «In tanti ieri — continua Giancristofaro — all'alzarsi delle saracinesche, sono rimasti sorpresi e delusi di non trovare i ribassi aspettati e per i commercianti è stata dura dover rimandare le vendite, nell'attesa che passino questi tre giorni di agonia». Federmoda ha stimato che ritardare l'inizio dei saldi significherà, per i negozianti di abbigliamento e calzature, settore più legato alla stagionalità e dunque ai saldi, un mancato introito di almeno il 70-80 per cento. «In questi primi giorni dell'anno, possiamo ancora contare sull'afflusso dei turisti, anziché solo sulla clientela abituale — spiega Giancristofaro — e i ribassi servono ad invogliarli ad acquistare capi di abbigliamento e calzature, oltre che souvenir e manufatti.
L'associazione ha più volte inviato richieste scritte al Governatore per scongiurare lo slittamento dei tre giorni ma non ha ricevuto alcuna risposta, ne richiesta di incontro. «La Regione — sottolinea il presidente — non ha ritenuto necessario ascoltare la categoria che avrebbe potuto spiegare motivazioni e regolamenti. Il risultato è che nella nuova ordinanza non è specificata neppure la data di fine dei saldi. In teoria così come è stata formulata, non c'è più l'obbligo per gli esercenti di concludere il periodo dei ribassi entro 60 giorni. Un segnale di incompetenza sulla materia». E la replica della Regione non si è fatta attendere. In un comunicato ufficiale la Regione ha sottolineato che «I saldi invernali, come nelle altre regioni italiane, partiranno in Campania il 5 gennaio prossimo secondo quanto ha stabilito la legge approvata dal Consiglio Regionale nella scorsa estate e che recepisce l'indicazione concordata in sede di Conferenza delle Regioni». «A quasi cinque mesi dall'approvazione della legge, ogni critica appare anacronistica e fuori luogo — si aggiunge — tanto più che la decisione — come nel resto d'Italia eccetto le autonome decisioni di Sicilia e Basilicata — recepisce le istanze degli addetti che avrebbero dovuto lavorare anche domenica primo gennaio per allestire vetrine e negozi. Inoltre, le attività commerciali potranno usufruire della crescita degli acquisti legata all'Epifania, che si rivolge agli esercizi di vicinato. I saldi in Campania, come stabilito da un decreto regionale, dureranno sessanta giorni». Al di là delle polemiche, i saldi rappresentano una grande opportunità per dare ossigeno alle aziende del commercio, considerato che, secondo uno studio di Confesercentì in Campania, si stima che gli acquisti «a prezzo ridotto» si aggireranno intorno ai 250 milioni di euro. L'occasione è importante soprattutto per i negozi di vicinato, quelli che più degli altri hanno risentito della crisi. Ed infatti l'invito del presidente di Confesercenti Napoli e Campania, Vincenzo Schiavo, è proprio di spendere nelle attività commerciali sotto casa.