SULMONA - Nella Chiesa di Santa Maria della Tomba sono stati celebrati oggi i funerali di Antonio Pelino, morto ieri a 65 anni stroncato da un malore durante un'escursione in montagna. Una folla commosa ha voluto rendere l'ultimo saluto ad un "gentiluomo", come era definito.Una cerimonia elegante e sobria.L'intera città gli ha reso onore.Oltre ai parenti alla sorella Paola Pelino, il vescovo Angelo Spina, tanta gente, parlamentari e politici di ieri e di oggi e tante persone comuni che hanno avuto modo di apprezzare la figura di Antonio Pelino.
L’arrivo del carro funebre, il silenzio, qualche minuto di attesa e poi la bara ha fatto il suo ingresso nella chiesa gremita di gente.Al termine del rito funebre, officiato dal parroco don Ramon Peralta, a ricordare la grande personalità di Antonio Pelino sono stati lo zio, l’avvocato Luigi Manzi e il cugino Mario. “Aveva l’entusiasmo di un ragazzo e ci ha lasciato in un momento che non ce lo aspettavamo. Auguro a lui un buon riposo anche se sono convinto che non voleva riposare visto che aveva in cantiere altri progetti”- ha esordito Mario Pelino- raccontando tutti gli aneddoti legati alla gestione della fabbrica dei confetti soprattutto quando- ha spiegato in un altro passaggio del suo discorso- “morirono mio padre e zio Olindo e ci ritrovammo a guidare l’azienda insieme, all’improvviso, e non fu facile. Qualcuno si inventò anche la storia che la fabbrica era stata acquistata da una multinazionale svizzera. Ma andammo avanti con forza e determinazione”. Alle esequie hanno partecipato anche i dipendenti della fabbrica dei confetti, i vertici di Forza Italia con il deputato Fabrizio Di Stefano, il coordinatore regionale Nazario Pagano e il coordinatore provinciale Antonella Di Nino, Rinaldo Tordera, Egidio Labbro Francia e Luigi La Civita Nel corso dell’omelia è toccato al parroco don Ramon ricordare che “ogni parola di conforto dell’uomo in questo momento può risultare superflua. Solo nella parola di Dio si trova la forza per affrontare il grande combattimento della vita e vivere questi momenti con fede”.
L’arrivo del carro funebre, il silenzio, qualche minuto di attesa e poi la bara ha fatto il suo ingresso nella chiesa gremita di gente.Al termine del rito funebre, officiato dal parroco don Ramon Peralta, a ricordare la grande personalità di Antonio Pelino sono stati lo zio, l’avvocato Luigi Manzi e il cugino Mario. “Aveva l’entusiasmo di un ragazzo e ci ha lasciato in un momento che non ce lo aspettavamo. Auguro a lui un buon riposo anche se sono convinto che non voleva riposare visto che aveva in cantiere altri progetti”- ha esordito Mario Pelino- raccontando tutti gli aneddoti legati alla gestione della fabbrica dei confetti soprattutto quando- ha spiegato in un altro passaggio del suo discorso- “morirono mio padre e zio Olindo e ci ritrovammo a guidare l’azienda insieme, all’improvviso, e non fu facile. Qualcuno si inventò anche la storia che la fabbrica era stata acquistata da una multinazionale svizzera. Ma andammo avanti con forza e determinazione”. Alle esequie hanno partecipato anche i dipendenti della fabbrica dei confetti, i vertici di Forza Italia con il deputato Fabrizio Di Stefano, il coordinatore regionale Nazario Pagano e il coordinatore provinciale Antonella Di Nino, Rinaldo Tordera, Egidio Labbro Francia e Luigi La Civita Nel corso dell’omelia è toccato al parroco don Ramon ricordare che “ogni parola di conforto dell’uomo in questo momento può risultare superflua. Solo nella parola di Dio si trova la forza per affrontare il grande combattimento della vita e vivere questi momenti con fede”.