Obama, Osama e il Regime (S.L.L.)

Tra le promesse elettorali del primo mandato di Obama c’era la chiusura della prigione di Guantanamo. Tutto questo faceva pensare a una presidenza innovativa, più legalista, più scrupolosa nel rispetto del diritto internazionale, più favorevole alla giustizia dei tribunali che al lavoro sporco della CIA. E invece no. Guantanamo non è stata chiusa del tutto. E le operazioni sporche si sono, caso mai, moltiplicate. Bush, per esempio, volle che a Saddam Hussein gli irakeni suoi alleati imbastissero un simulacro di processo. A Gheddafi non fu garantito neanche quello.
sans-serif; font-size: large;">Ma l’episodio più eclatante mi pare sia rimasto quello dell’uccisione di Osama bin Laden, operazione in cui giocò la sua parte l'attuale candidata democratica. Doppiamente eclatante: da un lato per la grande quantità di storie e storielle diffuse intorno alla vicenda, dall’altro per la totale mancanza di trasparenza in cui si è svolta l’operazione. Tutto questo è potuto avvenire grazie ad un quasi totale allineamento dei grandi mezzi di comunicazione di massa alla versione ufficiale, alla sua vaghezza, alle sue incoerenze, ai suoi silenzi e alle sue suggestioni. Credo che sia questo uno dei segni più evidenti del “regime” in cui sempre più vive il mondo sotto il dominio dell’Occidente.
A evitare equivoci non credo che l'avvento di un outsider come Trump cambierebbe le cose, per le caratteristiche certo non commendevoli del candidato repubblicano e per le capacità del "sistema" di fagocitare le velleità di cambiamento del presidente. (stato di fb 6 novembre 2016)

Subscribe to receive free email updates:

Related Posts :