strepitato come indemoniati per oltre due decenni con un unico slogan declinato in tutte le salse possibili: "no global", con cui i più sgamati tra loro si sono ritagliati non poche sinecure parassitarie a spese dei contribuenti. Poi vince e diventa presidente degli Stati Uniti uno che, giusto o sbagliato che sia, ha come primo punto del suo programma di combattere la "globalizzazione economica". E loro che fanno? Strillano e manifestano come tarantolati bollandolo col solito rosario d'anatemi trito e ritrito: razzista, fascista e sessista. Ormai siamo ben oltre la patologia.
Dogmatismi inossidabili
Sunday, 29 January 2017
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