"LA UIL CHIEDE L’IMMEDIATA CHIUSURA DEL REPARTO PENITENZIARIO OSPEDALIERO PIÙ INSICURO D’ITALIA"

SULMONA - A seguito delle disposizioni impartite dal manager della ASL Rinaldo Tordera,  nell’elenco degli ambulatori siti nell’ala vecchia dichiarata inagibile dell’ospedale di Sulmona e da trasferire entro Maggio, non è contemplato ci sia  il locale che, non è sminuente affermare, rappresenta quello più a rischio di tutti vale a dire il repartino penitenziario che ospita i detenuti ricoverati.A denunciare la mancanza di indicazioni in merito è Mauro Nardella Segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria. Da anni-afferma Nardella-  ci stiamo adoperando per far sì che  quella che definiamo essere una vera e propria trappola per topi venga chiusa e non solo per le questioni legate al problema dell’agibilità sismica.
Tuttavia, pur essendo in itinere la costruzione del nuovo padiglione penitenziario presso il nuovo ospedale attualmente in  costruzione, i ricoveri dei detenuti altamente pericolosi provenienti dal locale carcere vengono tuttora effettuati nell’angusto locale sito nei sotterranei dell’ala vecchia del nosocomio ovidiano e che, lo ricordiamo, è stato reso finora  vivibile solo grazie alla preziosa opera dell’attuale Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’ospedale Marco Lotito.Abbiamo apprezzato- continua il segretario generale territoriale UIL- le parole del dr. Tordera quando ha affermato che Il problema dell’agibilità dell’ala vecchia dell’ospedale di Sulmona, in passato non era mai stato affrontato e che lo ha da subito fatto perché c’è in ballo la sicurezza di utenti e operatori sanitari, che lavorano nell’ala vecchia dell’attuale ospedale, da anni giudicata inagibile , aggiungendo inoltre che, così facendo, utenti e personale sanitario avranno ambienti più confortevoli rispetto all’attuale condizione di lavoro e che si tradurrà in un miglioramento complessivo delle prestazioni.  Tuttavia al manager ASL vogliamo ricordare che sotto i 4 piani dell’ala ospedaliera più insicura del presidio ospedaliero tra le persone da tutelare vi sono anche coloro i quali  lavorano e/o sono costretti a stazionare e cioè i poliziotti e i detenuti  del supercarcere di Sulmona.Al manager ASL, al quale abbiamo inviato una missiva, chiediamo- conclude Mauro Nardella-che anche questa componente ospedaliera la quale, proprio in virtù delle affermazioni fatte dallo stesso manager risulta essere tra le più insicure d’Italia, venga immediatamente chiusa e trasferita in altre strutture più sicure e, nelle more, atteso che non è dato sapere se vi sono  disponibili nell’immediato locali a Sulmona, effettuare gli eventuali futuri ricoveri nella più confortevole e sicura struttura sita nell’ospedale civile dell’Aquila.La UIL vigilerà attentamente non escludendo, qualora non verranno adottate le giuste misure, di ricorrere alla componente magistratura.



Il Segretario Generale Territoriale  Mauro Nardella



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