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Gennaro Esposito |
Vico Equense - Torna felice da San Pietroburgo, in tempo per il cenone di Capodanno. Successo che si ripete. Sul primo porto della Russia amano la sua cucina, con il profumo dei limoni e di un altro mare. Gennaro Esposito nella sua "Torre del Saracino" ha realizzato in decenni la giravolta più difficile: non è più l'allievo diligente di grandi francesi, è finalmente "Gennarino", nel mondo ambasciatore di se stesso. Addio sfrenate invenzioni, la sapida verità racconta la sua terra, il suo mare, genialmente riletti in due parole. Nostalgia e tradizione. Svettano Spaghetti con colatura di alici e pistacchio, Seppia scomposta e servita in gusti diversi, con inchiostro o nero in salamoia, Cannoncino di raviolo stretto e lungo in ragù con pennellata di ricotta, pinoli tostati e agrodolce. Stoccafisso con crema di patate, spuma di capperi e peperoni cruschi. Una felice band: Peppe ai fuochi, Giovanni con superba carta da 1.300 vini, sorprende il dessert di Carmine, travolgente cortesia. Attesa nella Torre tra bollicine e arguzie, poi il bel viaggio per scoprire il miglior "Gennarino".
(Fonte: a.c. da La Repubblica)