Fonte: Basta delfinari
Le hanno chiamate "fattorie del sangue", si trovano principalmente in Argentina e Uruguay e riforniscono le principali aziende farmaceutiche europee.
Il sangue delle cavalle gravide contiene gonadotropina, una sostanza che se somministrata alle scrofe induce il calore artificialmente.
Il risultato? Parti più frequenti e un maggior numero di suinetti pronti da ingrassare, macellare e vendere per gli allevatori.
Alle puledre che si indeboliscono troppo per il salasso forzato viene indotto l'aborto, spesso forando la placenta con le mani, alle altre è
permesso giungere al parto.
I puledri nati maschi (un po' come avviene negli allevamenti di mucche da latte e di galline ovaiole) sono destinati al macello, le femmine entreranno nella catena della produzione di sangue.
I lavoratori riferiscono che spesso vengono estratti fino a 10-12 litri di sangue alla volta e gli animali spesso collassano, a volte muoiono.
Quando una cavalla non può più rimanere incinta, viene inviata al macello.
Non troppo tempo fa parlavamo del Premarin, per produrre il quale le cavalle gravide vengono ingravidate e immobilizzate per estrarne l'urina.
Ora cambia solo il tipo di tortura, questa volta finalizzato a torturare a sua volta altri animali.
Qui, il video dell'investigazione realizzato da Animal Angels e Animal Welfare Foundation: