Balneari a rischio, appello del sindacato

Chiesto un tavolo tecnico per i 70 lavoratori stagionali 

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino

Sorrento - Un tavolo tecnico che aiuti a collocare i 70 lavorato ri stagionali che, a causa della mancata riapertura degli stabilimenti di Marina Piccola, rischiano di rimanere senza un contratto e di percepire un'indennità di disoccupazione troppo bassa. È la proposta lanciata da Rosario Fiorentino, segretario provinciale della Confederazione unitaria di base (Cub), e prima ancora dai vertici locali della Filcams-Cgil. Fiorentino interviene in una querelle che si trascina da febbraio 2016, quando la Procura di Torre Annunziata aprì un fascicolo sui presunti abusi edilizi commessi dai titolari dei quattro stabilimenti di Marina Piccola: appartamenti, cabine, opere in cemento armato e tavolati costruiti a pochi passi dalla riva e senza i permessi previsti dalla legge. Irregolarità che nel 2016 hanno fatto slittare la ripresa dell'attività nei lidi e che quest'anno, allo stesso modo, ne stanno ostacolando la riapertura. A patire le conseguenze di questa situazione sono gli imprenditori, ma soprattutto gli stagionali: 70 tra bagnini, cuochi, baristi e camerieri attendono di essere assunti per portare a casa uno stipendio e maturare un'indennità di disoccupazione più sostanziosa, visto che la legge prevede che la Naspi sia commisurata alla durata dei rapporti lavorativi nell'ultimo quadriennio.


È per loro che i vertici provinciali del Cub chiedono al sindaco Giuseppe Cuomo di convocare un tavolo tecnico aperto a tutte le sigle sindacali. «Il contratto nazionale prevede la possibilità di stipulare un accordo tra le aziende della zona per favorire la collocazione del personale senza lavoro - suggerisce Fiorentino - In più, con i fondi a disposizione dell'ente bilaterale per il turismo si può finanziare un piano di formazione e riconversione dei lavoratori che li aiuti a trovare più facilmente spazio nel mercato del lavoro». Per il segretario del Cub anche il Comune deve fare la propria parte. Come? Destinando il dieci per cento della tassa di soggiorno, che nel 2017 potrebbe toccare i sei milioni di euro, a un fondo di sostegno per gli stagionali. In campo c'è anche la Cgil: «Serve una soluzione rapida spiega Pasquale Cesarano - per risolvere un'emergenza sociale ancora più grave se si pensa che molti dei 70 lavoratori attualmente senza contratto sono ultra45enni con famiglie a carico». Nel frattempo, però, la situazione dei lidi sembra complicarsi. Soprintendenza e Comune hanno bocciato i progetti di riqualificazione presentati dai titolari di tre dei quattro stabilimenti. Ora, con ogni probabilità, gli imprenditori dovranno rimodulare il programma dei lavori nella speranza di ottenere il via libera alla riapertura in tempi rapidi.

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