PREMIO NAZIONALE PRATOLA, SI E' CHIUSA LA 5^ EDIZIONE

PRATOLA - Giornalismo, politica, musica, satira, spettacolo, arte, turismo, cultura, economia, lavoro e sport.Sabato scorso con la presentazione del volume “Pratola Peligna: l’Abruzzo ritrovato” di Nicola Giuseppe Smerilli, nell'aula magna “Falcone-Borsellino” dell'Itis di Pratola Peligna, si è chiuso il sipario sulla 5^ edizione del Premio Nazionale Pratola.Lo sguardo sulle cose, sui paesaggi e sull'ambiente.Lo ha  fatto dedicando a Pratola Peligna un'opera fotografica unica. Il fotolibro è “Pratola Peligna. L'Abruzzo ritrovato”. La curatela è di Pierpaolo Bellucci, che ha dato corpo e insieme ad un lavoro, nato più di trent'anni fa, per volontà di Smerilli, molisano, ma genitori abruzzesi, e del giornalista pratolano Ennio Bellucci, che, insieme agli “strumenti” storici forniti dalle pagine del sulmonese Ezio Mattiocco, studioso e ricercatore delle tradizioni e costumi abruzzesi, discepolo di Antonio De Nino, fornisce al lettore le chiavi di accesso ad un lavoro che, per la verità, per la sua stessa natura, si presta a mille letture diverse.

Smerilli, docente di fotografia dei beni culturali ed editing all'Accademia delle Belle Arti di Frosinone, dopo aver “consegnato” sue opere anche al Moderner Kunst Museum di Vienne e al MoMa di New York, ha deciso di raccontare, pellicola, Nikon e bianco e nero, la “memoria collettiva” di Pratola, attraverso un lavoro lungo tre decenni.Le foto sono state scattate dal 1983 ad oggi. Raccontano un pezzo di storia, ma soprattutto tante storie, che si intrecciano in una dimensione collettiva, intensa e folclorica.







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