SULMONA - “Avevamo chiesto alle società di calcio di trovare un’intesa sull’utilizzo degli impianti sportivi per giungere ad una soluzione condivisa da presentare al Comune entro il 29 agosto. Visto che ciò non è avvenuto ci siamo attenuti al regolamento che prevede di dare pari dignità a tutti. Il Sulmona 1921 avrebbe invece voluto la primogenitura ma ciò non esiste affatto perché non ci sono figli e figliastri. Dove sta la scorrettezza del Comune?”.
Lo ha affermato l’assessore allo sport Mario Sinibaldi che respinge al mittente le accuse della dirigenza del Sulmona calcio 1921 che ha addossato responsabilità all’amministrazione comunale in merito alla carenza degli impianti sportivi. Situazione che, ha sostenuto il Sulmona calcio, ha indotto al ritiro della squadra dal campionato. “Questa decisione – ammette Sinibaldi – ci coglie di sorpresa e ci dispiace. L’amministrazione comunale ha promosso l’incontro con le società sportive per arrivare ad una condivisione sull’utilizzo degli impianti. Nella riunione del 23 agosto scorso, essendoci state più richieste, avevamo invitato le società ad arrivare tra di loro ad una soluzione condivisa stabilendo il termine del 29 agosto ma non è mai giunta alcuna formulazione di accordo. Abbiamo sempre detto che se non ci fossero state intese tra gli operatori dello sport cittadino il Comune avrebbe agito seguendo il regolamento perché per noi non esistono figli e figliastri. Contrariamente il Sulmona 1921 aveva ritenuto di avere un diritto di primogenitura rispetto agli altri. Questo per noi non va bene”. L’assessore Sinibaldi chiarisce inoltre perché era stato stabilito di assegnare il Pallozzi al Sulmona una sola volta a settimana per gli allenamenti. “Abbiamo comunicato al Sulmona 1921 – spiega – l’intenzione di assegnarli il Pallozzi un solo giorno alla settimana ma non era una decisione definitiva perché prima erano necessarie precise valutazioni per stabilire la tenuta del campo, rapportata alle partite domenicali ed agli allenamenti di due squadre di Promozione che hanno pari dignità”. Mario Sinibaldi ritiene che la situazione si sarebbe potuta risolvere se le società si fossero messe d’accordo tra di loro. “Lo spirito dello sport – conclude – non è quello di prevalere sugli altri. Pazienza se vengono posti ultimatum come ha fatto il Sulmona 1921 perché nel mondo ci sono cose più importanti”.
Domenico Verlingieri
Lo ha affermato l’assessore allo sport Mario Sinibaldi che respinge al mittente le accuse della dirigenza del Sulmona calcio 1921 che ha addossato responsabilità all’amministrazione comunale in merito alla carenza degli impianti sportivi. Situazione che, ha sostenuto il Sulmona calcio, ha indotto al ritiro della squadra dal campionato. “Questa decisione – ammette Sinibaldi – ci coglie di sorpresa e ci dispiace. L’amministrazione comunale ha promosso l’incontro con le società sportive per arrivare ad una condivisione sull’utilizzo degli impianti. Nella riunione del 23 agosto scorso, essendoci state più richieste, avevamo invitato le società ad arrivare tra di loro ad una soluzione condivisa stabilendo il termine del 29 agosto ma non è mai giunta alcuna formulazione di accordo. Abbiamo sempre detto che se non ci fossero state intese tra gli operatori dello sport cittadino il Comune avrebbe agito seguendo il regolamento perché per noi non esistono figli e figliastri. Contrariamente il Sulmona 1921 aveva ritenuto di avere un diritto di primogenitura rispetto agli altri. Questo per noi non va bene”. L’assessore Sinibaldi chiarisce inoltre perché era stato stabilito di assegnare il Pallozzi al Sulmona una sola volta a settimana per gli allenamenti. “Abbiamo comunicato al Sulmona 1921 – spiega – l’intenzione di assegnarli il Pallozzi un solo giorno alla settimana ma non era una decisione definitiva perché prima erano necessarie precise valutazioni per stabilire la tenuta del campo, rapportata alle partite domenicali ed agli allenamenti di due squadre di Promozione che hanno pari dignità”. Mario Sinibaldi ritiene che la situazione si sarebbe potuta risolvere se le società si fossero messe d’accordo tra di loro. “Lo spirito dello sport – conclude – non è quello di prevalere sugli altri. Pazienza se vengono posti ultimatum come ha fatto il Sulmona 1921 perché nel mondo ci sono cose più importanti”.
Domenico Verlingieri