SULMONA – Continuano le indagini della Squadra Anticrimine del Commissariato sulmonese di via Sallustio sul caso del 17 enne, aggredito esattamente una settimana fa nei giardini del parcheggio di Santa Chiara. Secondo alcune indiscrezioni proprio nelle ultime ore sarebbe spuntato un testimone che è stato già individuato dagli inquirenti. La vittima inoltre avrebbe fornito ai poliziotti degli elementi circa l’identità dell’aggressore.
Il 17 enne si trova all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove è ricoverato nel reparto maxillofacciale con un referto di quaranta giorni di prognosi. Nei giardini del parcheggio il ragazzo sarebbe stato massacrato di botte con forti pugni sul viso. Quando l’aggressore si è dato alla fuga il giovane è rientrato a casa e, vista la situazione, è stato accompagnato dai genitori presso il pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Da lì è stato trasferito al nosocomio dell’Aquila. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, installate nel parcheggio di Santa Chiara, non sarebbero utili agli uomini della Squadra Anticrimine che stanno raccogliendo indizi ed elementi necessari per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Per il momento gli inquirenti mantengono l’assoluto riserbo. L’unica pista sembra quella del testimone che potrà essere utile alla complessa attività d’indagine. Stando alle prime informazioni, l’aggressore rischia un’accusa per lesioni gravi.
Il 17 enne si trova all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove è ricoverato nel reparto maxillofacciale con un referto di quaranta giorni di prognosi. Nei giardini del parcheggio il ragazzo sarebbe stato massacrato di botte con forti pugni sul viso. Quando l’aggressore si è dato alla fuga il giovane è rientrato a casa e, vista la situazione, è stato accompagnato dai genitori presso il pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Da lì è stato trasferito al nosocomio dell’Aquila. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, installate nel parcheggio di Santa Chiara, non sarebbero utili agli uomini della Squadra Anticrimine che stanno raccogliendo indizi ed elementi necessari per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Per il momento gli inquirenti mantengono l’assoluto riserbo. L’unica pista sembra quella del testimone che potrà essere utile alla complessa attività d’indagine. Stando alle prime informazioni, l’aggressore rischia un’accusa per lesioni gravi.