SULMONA - "In un momento storico in cui se ne sentono tante, forse troppe, il segnale è forte, fragoroso. “Rimandiamoli a casa!” “Che cosa vengono a fare qui da noi”, frasi pesanti che rimbombano sui social e nelle piazze. La Gs Aurora, come fa ogni domenica da 60 anni, scende in campo, decisa, pronta a lottare. Il calcio è solo un gioco, troppo spesso inquinato da fatti oscuri che ne minano la credibilità. Ma noi sappiamo che il calcio è anche molto altro, può essere bello, e a volte può dare segnali, forti,
dal rumore assordante. Per questo quest’anno siamo lieti di accogliere nel nostro organico tre ragazzi ospitati nella struttura dell’ex Europa Park Hotel. Indosseranno la nostra stessa maglia, condivideranno con noi il rettangolo di gioco, saremo fianco a fianco nella vittoria come nella sconfitta. Vestiranno la maglia rossoblù perché hanno una passione, una passione per quello che viene definito il gioco più bello del mondo, e a noi solo questo interessa, solo questo basta. Dal Ghana come dal Gambia passando per la Nigeria, musulmani o cristiani, diamo importanza a quello che ci unisce, quello che ci differenzia non ci interessa, all’interno del campo di gioco, che tu sia bianco o nero non importa, quello che conta è che tu abbia fiducia nel tuo compagno di squadra, che tu sia pronto a correre in suo aiuto se difficoltà, un goal non ha colore, non ha religione, un goal vale uno, chiunque sia a buttare la palla in rete.
La squadra dei due mondi, richiamo voluto a Garibaldi. Certo non siamo così arroganti da paragonarci all’eroe dell’Unità d’Italia, ma di sicuro vogliamo richiamarci ai suoi valori. In campo siamo tutti giocatori, uniti nello stesso obiettivo. Per questo abbiamo deciso di dire la nostra, e noi non vogliamo rispedirli a casa loro, per noi sono i benvenuti, siamo decisi a fare la nostra parte per farli sentire come a casa, per integrarli nella nostra società, nelle nostre vite. Tutti hanno diritto ad una chance, e noi nel nostro piccolo non ci tiriamo indietro, il calcio può essere veicolo di civiltà, dando un calcio deciso al razzismo che sappiamo purtroppo essere presente e difficile da sradicare.
La Gs Aurora è fiera di dare il benvenuto ai nuovi arrivati, da oggi del nostro stesso colore, il rossoblù".
GS Aurora
dal rumore assordante. Per questo quest’anno siamo lieti di accogliere nel nostro organico tre ragazzi ospitati nella struttura dell’ex Europa Park Hotel. Indosseranno la nostra stessa maglia, condivideranno con noi il rettangolo di gioco, saremo fianco a fianco nella vittoria come nella sconfitta. Vestiranno la maglia rossoblù perché hanno una passione, una passione per quello che viene definito il gioco più bello del mondo, e a noi solo questo interessa, solo questo basta. Dal Ghana come dal Gambia passando per la Nigeria, musulmani o cristiani, diamo importanza a quello che ci unisce, quello che ci differenzia non ci interessa, all’interno del campo di gioco, che tu sia bianco o nero non importa, quello che conta è che tu abbia fiducia nel tuo compagno di squadra, che tu sia pronto a correre in suo aiuto se difficoltà, un goal non ha colore, non ha religione, un goal vale uno, chiunque sia a buttare la palla in rete.
La squadra dei due mondi, richiamo voluto a Garibaldi. Certo non siamo così arroganti da paragonarci all’eroe dell’Unità d’Italia, ma di sicuro vogliamo richiamarci ai suoi valori. In campo siamo tutti giocatori, uniti nello stesso obiettivo. Per questo abbiamo deciso di dire la nostra, e noi non vogliamo rispedirli a casa loro, per noi sono i benvenuti, siamo decisi a fare la nostra parte per farli sentire come a casa, per integrarli nella nostra società, nelle nostre vite. Tutti hanno diritto ad una chance, e noi nel nostro piccolo non ci tiriamo indietro, il calcio può essere veicolo di civiltà, dando un calcio deciso al razzismo che sappiamo purtroppo essere presente e difficile da sradicare.
La Gs Aurora è fiera di dare il benvenuto ai nuovi arrivati, da oggi del nostro stesso colore, il rossoblù".
GS Aurora