SULMONA - "L’Associazione Coe.So. saluta con senso di circoscritto appagamento la notizia del giorno che divulga testualmente: La giunta regionale ha approvato l'avviso pubblico che disciplina i criteri e le modalità per la concessione di contributi alle Unioni di Comuni per progetti di creazione e rafforzamento dell'Ufficio unico di Protezione civile…. Il documento si prefigge di incentivare e sostenere politiche di associazionismo tra piccoli Comuni attraverso la gestione di servizi con una copertura finanziaria complessiva pari a circa 210mila euro….
Attraverso l'Ufficio unico i Comuni dell'Unione prendono in considerazione i rischi potenziali per la popolazione, le infrastrutture ed il territorio, stabilendo l'organizzazione delle risorse (persone, mezzi e materiali) e le modalità per svolgere le attività di pianificazione di Protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi. L'organizzazione è calata sulla realtà dei Comuni dove sarebbe impossibile realizzare una Struttura di Protezione Civile autonoma. In quest'ottica si lascia quindi all'Ufficio il compito della gestione delle attività tecnico-organizzative. "Con tale provvedimento - interviene il Sottosegretario alla Protezione Civile, Mario Mazzocca - intendiamo sostenere le politiche locali di promozione e di associazionismo tra piccoli Comuni, rafforzando le loro capacità
Attraverso l'Ufficio unico i Comuni dell'Unione prendono in considerazione i rischi potenziali per la popolazione, le infrastrutture ed il territorio, stabilendo l'organizzazione delle risorse (persone, mezzi e materiali) e le modalità per svolgere le attività di pianificazione di Protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi. L'organizzazione è calata sulla realtà dei Comuni dove sarebbe impossibile realizzare una Struttura di Protezione Civile autonoma. In quest'ottica si lascia quindi all'Ufficio il compito della gestione delle attività tecnico-organizzative. "Con tale provvedimento - interviene il Sottosegretario alla Protezione Civile, Mario Mazzocca - intendiamo sostenere le politiche locali di promozione e di associazionismo tra piccoli Comuni, rafforzando le loro capacità
istituzionali e amministrative attraverso la gestione associata del sistema di Protezione civile".
In data 26 Agosto u.s., , l’Associazione per la Coesione sostenibile Coe.So. titolava così un proprio Comunicato stampa “…..Spariti in un lampo ! Perché esitare ancora ?” nel quale è stato scritto:
“E dire che sarebbero oltremodo bastate le evidenze anche non recenti, per indurre i decisori istituzionali e politici - investiti di poteri formali ed associate responsabilità a scala locale - a tradurre le tragiche memorie degli infausti eventi già verificatisi in preliminari, risolutorie determinazioni atte a trasformare le Comunità locali in preziose risorse ausiliarie, organizzate ed operative, in materia di Protezione e Sicurezza Civile.
Quanto tempo ancora necessiterà e cos’altro deve accadere per sospingere ad agire in tal senso gli “Eletti” e <titolati> a capo della governance delle numerose municipalità non solo peligne, mai raccordate funzionalmente in un unico quadro di analisi dei rischi maggiori o severi, spesso ma senza risultato proattivamente indotte alla opportuna coagulazione dei diversi nuclei di Volontariato - capace ed attivo - distribuito sul territorio, sovente stimolate alla pluralistica condivisione e diffusione culturale (RCP, Rete Civica di Prevenzione) delle competenze, conoscenze ed esperienze disponibili, ben oltre le rituali ed insufficienti procedure di simulazione scolastica contro eventi calamitosi di earthquake? Bussando alla porta, ci si aspetta che qualcuno risponda.”
La Regione ha forse udito l’eco del nostro messaggio".
Il Presidente
dell’Associazione Culturale Coe.So.
Giancarlo D’Alessandro
In data 26 Agosto u.s., , l’Associazione per la Coesione sostenibile Coe.So. titolava così un proprio Comunicato stampa “…..Spariti in un lampo ! Perché esitare ancora ?” nel quale è stato scritto:
“E dire che sarebbero oltremodo bastate le evidenze anche non recenti, per indurre i decisori istituzionali e politici - investiti di poteri formali ed associate responsabilità a scala locale - a tradurre le tragiche memorie degli infausti eventi già verificatisi in preliminari, risolutorie determinazioni atte a trasformare le Comunità locali in preziose risorse ausiliarie, organizzate ed operative, in materia di Protezione e Sicurezza Civile.
Quanto tempo ancora necessiterà e cos’altro deve accadere per sospingere ad agire in tal senso gli “Eletti” e <titolati> a capo della governance delle numerose municipalità non solo peligne, mai raccordate funzionalmente in un unico quadro di analisi dei rischi maggiori o severi, spesso ma senza risultato proattivamente indotte alla opportuna coagulazione dei diversi nuclei di Volontariato - capace ed attivo - distribuito sul territorio, sovente stimolate alla pluralistica condivisione e diffusione culturale (RCP, Rete Civica di Prevenzione) delle competenze, conoscenze ed esperienze disponibili, ben oltre le rituali ed insufficienti procedure di simulazione scolastica contro eventi calamitosi di earthquake? Bussando alla porta, ci si aspetta che qualcuno risponda.”
La Regione ha forse udito l’eco del nostro messaggio".
Il Presidente
dell’Associazione Culturale Coe.So.
Giancarlo D’Alessandro