Angelina e Brad

Angelina Jolie e Brad Pitt
di Filomena Baratto

Vico Equense - Alla luce dei fatti accaduti, Karl Propp dovrebbe riscrivere la sua opera “Morfologia della fiaba” (Leningrado, 1928) che si basa su un modello di 31 funzioni fondamentali disposte in modo determinato e invariabile, dove l’ultima funzione è il lieto fine. Per funzione si intende l’operato di un personaggio ai fini dello svolgimento della fiaba. Una volta le fiabe finivano con il “vissero felici e contenti”, mentre oggi, per la maggior parte delle volte, i principi e le principesse sono infelici, tormentati e distrutti. La fiaba del secolo, Pitt-Jolie, belli, ricchi e famosi, lascia l’amaro in bocca. Propp doveva prevedere il fiele, quello che succede normalmente dopo tanto amore. Finiscono tutte così: storie tormentate, esaurite. Nel peggiore dei casi si innesca una funzione distruttiva, capace di spezzare tutto l’incantesimo. Senza quest’ultimo non sarebbe una fiaba, solo una semplice storia di comuni mortali. E’ palese che vanno riscritte le funzioni di una nuova fiaba, a cui bisogna aggiungere quella finale, rivisitata: “vissero felici e contenti, fino a prova contraria.” E pensare che la loro storia nasce qui, in penisola, ad Amalfi, luogo del loro primo bacio, esattamente nell ’Hotel Santa Caterina, magnifico ai fini della funzione fiabesca e cornice a tanto amore.
 
Lei in quel periodo era single, uscita da due matrimoni, vari amanti e una fidanzata. Lui sposato, quarantun anni. Galeotto il film che li fece innamorare, Mr. and Mrs. Smith, furono poi immortalati insieme in una foto dove Angelina, fasciata in un abito a fiori rossi e capelli sciolti, appoggiata sulla spalla del suo principe, si mostrava inequivocabilmente innamorata. I due osavano veramente tanto da costringere Jennifer Aniston, prima moglie di Brad Pitt, a chiedere la separazione. Il luogo tra i più belli per costruire una fiaba secondo gli schemi di Propp, incantato per tanta bellezza raccolta: dalla suite di Angiolina con una vista superba, al mare in riva al quale l’attrice faceva passeggiate al calar del sole, in una vegetazione tutta di agrumi e zagare, per finire con il cibo, come i famosi ravioli al limone. Belli entrambi, li lega una forte attrazione, oltre a un’indole adolescenziale portandosi dietro strascichi di una vita burrascosa, soprattutto per lei. La mancata presenza paterna, il padre è l’attore Jon Voigth, la renderà una figlia ribelle. L’amore li unisce a tal punto da volere una grande famiglia con sei figli di cui tre adottati. Tutto sembra andare per il meglio, hanno tutto. Continuano ad essere amati dal pubblico, strapagati dal Cinema, impegnati socialmente tra un Oscar e vari film che incalzano uno dietro l’altro. I figli allietano la loro unione e la famiglia sembra il loro rifugio e la migliore medicina. Cominciano i problemi di salute per Angelina, le incomprensioni, le inconfessabili delusioni, i tradimenti. Forse si va oltre l’essere felici e contenti. Dovremmo dire che lo sono stati e che questa condizione ha un termine, l’amore non è infinito, è da collocare in un periodo ben preciso oltre il quale si entra in un’altra fascia, quella della decadenza. Il cadere dopo aver raggiunto l’acme è quasi un fatto fisiologico, una parabola necessaria. Come se le cose nella vita avessero un andamento ondulatorio, il cui picco d’onda porta con sé già la caduta successiva e non è formata da rette parallele all’infinito. L’infinito non è da vedersi come i famosi binari del treno che immaginiamo circumnavigare la terra senza fine visto che non si incontrano mai. Dovremmo piuttosto immaginarlo come un treno al suo ingresso in stazione, là dove i binari giungono a destinazione e incontrano il muro. Diciamo pure che Brad e Angiolina sono entrati in stazione, forse per essere arrivati, o solo per rifornirsi di forze, o forse per vedere il loro amore da un punto di vista diverso, un punto distaccato, per riflettere, per essere troppo protagonisti di se stessi e poco della vita, o forse per non farcela più visto che anche la vita da principi stanca. E stanca essere sempre sotto i riflettori, sembrare inossidabili e non dover mai invecchiare, né cambiare idea o averne qualche altra. Forse Propp ha previsto un tipo di fiaba statica che, per mantenersi inalterata, deve quasi avere abitudini e tratti fissi, quelli stessi che ammazzano la quotidianità. Vivere tra set, parrucchieri, fotografi, baby sitter, aerei privati, tappeti rossi, ville, yacht, vestire alla moda, avere brillanti e diamanti, tutto si presenta noiosamente uguale, senza alcuna variabile, una routine che non fa altro che uccidere. L’amore non dovrebbe essere sotto i riflettori, l’amore è un girovago a cui non piace avere ordini, né stare al sole. Si nutre di passione tra due persone e non tra una folla, vuole luoghi dell’anima e non paradisi continui, ha bisogno di semplicità e non di magnificenza per affermarsi. Lo stesso clamore con cui è nato questo amore lo ha poi portato alla fine. Tutto quello che brucia velocemente non è mai così intenso e questi anni d’amore sono troppi per una fiaba moderna ma pochi per un vero amore. Forse troppo spesso si scambia la passione e il desidero per amore, consumato il quale restano sterpaglie e cenere. Propp non sapeva che oggi più che vivere, l’amore deve sopravvivere alle mille minacce che su di lui incombono. La bellezza, il denaro, la celebrità non aiutano l’amore, semmai lo deludono. L’amore è quel che resta anche a luce spenta, quel che arde anche nella cenere, quel che fa sognare anche quando di sogni non se ne possono fare più. L’amore è una forza indomabile che non va dato in pasto al pubblico, non va pubblicizzato, l’amore è sempre un passo indietro, un sogno che non ha fatto ancora, un desiderio che non ha espresso, un’attesa che non giunge. Brad e Angelina hanno incarnato la storia più bella, un sogno per tutti, un ambire al massimo. E’ arrivata la prova contraria a questo amore, era così perfetto che sembrava artefatto. La prova contraria non è per forza la sua distruzione, semmai la sua resistenza. Quando una storia finisce non ha spiegazioni, anche questo è un mistero dell’amore, così come l’odio può esserci solo là dove prima c’era amore. Certo è che Angelina e Brad incarnano perfettamente la fiaba di oggi, quella che viene rivisitata e a cui aggiungiamo una funzione nuova, la nuova prova di resistenza. E incarnano così bene la fiaba di oggi che non possiamo che augurare loro di resistere ancora.

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